martedì 21 marzo 2017

TED: YOU'RE NOT GOING TO STAND IN MY WAY



In The Dark Age torna Ethan Rayne e viene rivelato un altro pezzo del passato di Giles (il demone Eyghon). What's My Line è un episodio doppio abbastanza mediocre ma che è bene citare perché in esso compare Kendra Young, più che un personaggio una scusa per la biforcazione della linea riproduttiva delle slayer. What's my Line è un saggio di "buco narrativo" con una tale serie di assurdità e contraddizioni che sembra appena un episodio di Buffy. L'idea di un'altra slayer è indubbiamente brillante e verrà sviluppata in maniera adeguata con il personaggio di Faith—senza contare la sua rilevanza nell'arco della settima stagione—ma l'apparizione di Kendra e la seguente commedia degli equivoci con gli assassini dell'Ordine di Taraka funzionano a malapena. In What's my Line incomincia anche le relazione tra Xander e Cordelia.



TED (scritto da David Greenwalt e Joss Whedon, diretto da Bruce Seth Green)

—I'm real. I'm not some goblin you made up in your little diary.

Ted è un episodio come Halloween, fragile da solo ma importante per l'insieme. A differenza di Halloween è un episodio tutt'altro che mediocre. John Ritter (famoso per la sitcom degli anni '70-'80 Three's Company, Tre Cuori in affitto) interpreta alla grandissima il personaggio eponimo, il nuovo compagno di Joyce e intruso nella famiglia Summers.

If things go the way I hope, maybe someday soon I just might ask her to tie the knot.


C'è una rapida escalation nella prima parte dell'episodio tramite la quale Ted passa da persona logica e loscamente gradevole a patrigno abusivo e violento. Buffy, maldestramente, lo uccide. Nella seconda parte, dopo un breve intermezzo dominato dal senso di colpa di Buffy, scopriamo che Ted è in realtà un robot e serial killer (costruito negli anni '50—con le migliori intenzioni—da un genio di nome Ted Buchanan): il che assolve Buffy da qualsiasi misfatto e spinge l'episodio verso una battaglia finale vagamente eccitante.

Ted può essere facilmente frainteso per un episodio autoconclusivo ma nell'economia dello show è un episodio capitale che riprende un discorso iniziato con Nightmares nella prima stagione.

In Nightmares Buffy incontra una versione onirica del padre, un padre-incubo che non la tollera e la responsabilizza per il divorzio. Data la sostanziale irreperibilità di Hank Summers, l'incubo di Buffy non dev'essere poi così lontano dalla realtà. In ogni caso ciò che importa qui è il rapporto di Buffy con la figura assente del padre e, sullo sfondo, con tutte le figure di padre assente o semipresente come Giles. Infatti, quando nella quarta stagione (A New Man) Maggie Walsh dirà che nella vita di Buffy manca una figura paterna forte, la cosa suonerà immediatamente vera.

Giles la chiama pescivendola ma l'analisi della Professoressa Walsh è brillante e sul punto, senza contare che questo è uno di quei momenti, tipici nello show, in cui la storia, invece di raccontare, si racconta a se stessa...

I don't stand for this kind of malarkey in my house.


Molto prima di Maggie Walsh e delle insicurezze di Giles c'è Ted, un episodio che impianta nel nostro inconscio di spettatori una serie di idee che rafforzano le premesse della storia e riemergeranno più avanti.

E' vero che Ted non è un episodio perfetto ma è anche vero che mostra molto le diramazioni dell'idea per cui qualunque figura paterna sarebbe meglio di nessuna figura paterna. Indipendentemente dalla natura buona o cattiva del patrigno, l'avvento di una figura paterna dove non ce n'era una è spesso vissuto da parte dei figli come un incubo che avviene nell'indifferenza collettiva, cosa che l'episodio descrive egregiamente esaltando le ansie di Buffy e trasformando tutti, a partire da Joyce, in fan di Ted. Più avanti scopriremo che Ted ha drogato sia Joyce sia gli Scoobies ma fino ad allora tutto quello che accade è completamente credibile, compresi l'esaltazione degli Scoobies, il bipolarismo di Ted e perfino la leggerezza di Joyce.

Il momento migliore dell'episodio è il confronto verbale fra Ted e Buffy nel quale Ted, che ha letto il diario di Buffy, minaccia di raccontarne a Joyce il contenuto, cioè quelle che paiono "perverse fantasie" adolescenziali. La cosa che conta di Ted è però un'altra. Questo è un episodio che ci lascia il sospetto che nessuna figura paterna sarebbe adeguata, che tutte le figure paterne, in particolare quelle forti (come l'allenatore di Nightmares o Quentin del Consiglio), sono inevitabilmente abusive.

In questo senso, se i vampiri con le loro famiglie disfunzionali sono chiaramente una minaccia per l'ordine sociale (pensate solo a Dracula o Interview with the Vampire), lo sono in fondo anche gli Scoobies. Lungi dall'essere una forza conservatrice come l'Esercito della Luce di Van Helsing, gli Scoobies combattono i vampiri ma, contemporaneamente, a loro modo contestano e causano disordine nell'ordine delle cose, reagendo sempre agli abusi cablati nella società contemporanea—quelli nei confronti delle donne su tutti—indipendentemente dalla provenienza.

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