lunedì 10 dicembre 2012

APPUNTI SULLA SECONDA STAGIONE DI HOMELAND

2/10/2012 · The Smile

Sappiamo perfettamente che raccogliere zucche e correggere temi di terza elementare non è il destino di Carrie. Infatti, Israele ha appena bombardato quattro siti nucleari iraniani (è plausibile che l'unica reazione del mondo arabo—ma gli iraniani non sono arabi, come ci ricorda giustamente Dana—siano proteste qua e là?) e la Storia non può certo continuare senza la storia di Carrie.





Il funerale di Khomeyni, 5 Giugno 1989

A mesi di distanza dal finale dell'anno scorso le cose vanno avanti così: Brody è deputato al Congresso e Abu Nazir ha l'idea bizzarra di influenzare le politiche americane. Saul è a Beirut e viene contattato da un informatore di Carrie che però vuole parlare solo con Carrie. Di cosa? Ovvio, un imminente attacco agli Stati Uniti, cos'altro?

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E poi il sorriso del titolo: I'm back! Folle gioia di Carrie, smisurata passione, amore senza compromessi, e innocente e irresponsabile felicità di essere di nuovo parte di un mondo in fiamme.

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10/10/2012 · Beirut is Back

Un breve saggio pubblicato di Sean Higgins su Los Angeles Review of Books, è un classico lavoro entropico che critica lo show per il pendolare interesse che dedica alle conseguenze politiche (e psicologiche) delle sue premesse, sacrificando infine queste ai dettami della tensione narrativa. Se l'argomentazione ha un suo statuto nel panorama delle possibili argomentazioni "contro" la profondità di Homeland, come tutte le autoanalisi (americani che pensano all'orrore americano) getta lo sguardo all'interno di un corpo nel quale si identifica ma volge le spalle all'esterno, dimenticando che le conseguenze del proprio orrore sono prima di tutto gli altri a subirle.

Beirut, 1982

Come opera letteraria Homeland è immune a questo genere di entropia critica e riesce, al contrario di ciò che pensa Sean Higgins, a spalancare le porte sull'orizzonte paranoico che la politica americana ha costretto tutti gli altri a adottare, compresi i suoi nemici. Se Higgins coglie giustamente gli elementi gotici del racconto (oltre a Giulietta e Romeo, Carrie e Brody possono essere visti come sorta di Cathy e Heatcliff), se acutamente identifica la natura di "casa posseduta" che ha l'America descritta nello show, manca a mio parere di guardare fuori dalla finestra dove si ergono le case possedute di tutti gli altri, fra l'altro possedute proprio dagli stessi fantasmi che lo show descrive. Homeland racconta una storia e forse il finale di questa storia non sarà coraggioso (è questo ciò cui allude Higgins?), ma in ogni caso non è né un commento politico né psicologico al mondo contemporaneo. Quello che fa è mostrare possibili conseguenze, anelli della catena, link dell'elaborato, labirintico e pacifico orrore nel quale più che vivere, esistiamo.

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A parte questo, assimetria tra lo sfogo di Carrie sul tetto della safe house di Beirut e l'attimo in cui Brody compare sullo schermo del laptop di Saul. Claire Danes titanica, se siete dell'idea che Homeland non debba spiegarci nulla o curarsi dei "dettagli" ma offrire il massimo potenziale psicotico del mondo in cui viviamo, per esempio quello dei repubblicani che durante la prima campagna di Obama L'Assonante (Obama/Osama) lo accusavano di origini arabe o ne mettevano in dubbio la fede nella bandiera a stelle e strisce (che avessero ragione?).

Il massacro di Sabra e Shatila, Libano, Settembre 1982

D'altra parte, anche i paranoici hanno i loro nemici. Quelli che mettono in dubbio la visione del paranoico o quelli che appaiono nella visione paranoica?

Ecco come Homeland apre le cataratte della specie di psiche collettiva alla quale anche noi contribuiamo in questa democrazia perseguitata: con domande come queste e con dettagli precisi, a altissima definizione, come una macchina del caffè difettosa, una preghiera di Dana in auto, l'attacco al SUV di Saul, lo sharing uditivo di Saul e Carrie durante l'azione contro Abu Nazir, la scena d'azione in stile James Bond dopo il salvataggio dell'informatrice... o il poetico il funerale libresco dello scorso episodio.

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15/10/2012 · State of Indipendence

Il tempo forse non ce l'ha un'atmosfera? Non può addensarsi come nubi, posarsi stancamente su di noi come un raggio di sole invernale, scrosciare come pioggia o risplendere luminoso al centro di un giorno estivo?

In questo episodio, per esempio, il tempo è una densa nebbia che si solleva dall'areoporto di Beirut, aria umida che avvolge tutti i personaggi, gocce di minuti liquidi che nascondono la storia a tutti. Sappiamo già che Saul ha la memory card con la confessione di Brody, che ci vuole più di un doganiere libanese per aggirare la sapienza di questo Babbo Natale che finalmente può rispondere alle letterine di Carrie...

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Uno show come 24 avrebbe fatto un episodio solo con questo, i rischi delle dogane aeroportuali, la tensione degli sconfinamenti. Homeland, invece, può divertirsi a barcollare nella nebbia aprendo varchi esistenziali e inseguendo la follia di Carrie e il delirio di Brody che sono la nostra follia e il nostro delirio, le armi della nostra guerra asimmetrica contro quegli altri generi di follia e delirio che ci vengono scaricati addosso quotidianamente. Ecco, guerra asimmetrica, era di questo che volevo parlare, di due che combattono una guerra casualmente (e saltuariamente) in comune ma che, per entrambi, è una guerra diversa dall'altra.

Drone, 2012

E non solo asimmetria ma profonda, profondissima asimmetria: i droni che sorvolano l'Iraq come in un sogno giapponese, per colpire cosa? Per combattere cosa? E sotto, come in un manga, gli squirters che fuggono in tutte le direzioni: l'occhio del ciclone di una nuova diaspora che lancia con assurda forza centrifuga uomini e idee a migliaia di chilometri di distanza. Per colpire cosa? Per combattere cosa?

Profonda asimmetria nell'asimmetria: Brody che entra nel negozio del sarto. Brody che convince il sarto a seguirlo ma mica tanto. Una vampata di inesauribile diffidenza in cui non c'è comunicazione ma solo segni che si riproducono incessantemente, crittografia aliena, minaccioso enigma. E allora, ti giri un attimo e il sarto si è dato. E tu lo insegui, perché? E il bosco è fitto, e suona il cellulare e tu lo ignori per placcare il sarto. E il sarto cade male, trafitto a morte. E il telefono squilla di nuovo e il sarto sanguina. Rispondi: lo so amore, sono in ritardo per la roba lì dei reduci, scusa, ho bucato, lo giuro. Sottotesto: ma cristodiunamadonna Jessica, no non sto trombando Carrie La Pazza, non mi puoi dare un attimo di tregua perdio?

Stai morendo e non vuoi morire, che fai? Nel caso del sarto, ansimi, mugoli, sogni un'ambulanza e di trovarti a mille miglia da Brody che pare Annie Wilkes. Ma il dado è tratto e se il Rubicone è solo un rigagnolo (mi viene in mente la scena all'inizio di Roma di Fellini come uno dei più grandi atti di irrisione della Storia), il Rubicone dell'anima è ampio quanto il Gange e al massimo cerchi di galleggiare e resistere alle rapide dell'addio.

Tehran, Iran, 1971

Panico. Abbracci il sarto, per farlo tacere quasi lo soffochi. D'accordo l'ansia di Jessica, d'accordo hai tutto da perdere, d'accordo quello che vuoi. Ma perché gli sviti il collo? Per salvare chi? Per salvare la tua vera o falsa identità? Per salvare il sarto da se stesso? Era dunque il sarto un tuo nemico? Quando lo è diventato?

Nel frattempo, a 146 Km di distanza Carrie La Pazza viene ripetutamente umiliata, cosa che un po' ci piace perché è quello che ci aspettiamo da Carrie. Ma forse l'umiliazione è troppa, pensa Carrie guardandosi allo specchio, forse questo è troppo, io sono troppo, Brody è troppo, tutto il mondo è troppo. E, così, cocktail di pasticche e vino bianco, letto, respiri ipnotici sulla riva dello Stige, e la temporanea pace di un istante simmetrico: tutti vogliamo vivere, sarti, ex marine convertiti al terrorismo, agenti bipolari della CIA.

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23/10/2012 · New Car Smell

Cominciamo dal titolo, che è così profondamente intelligente che ci si perde. Mi ha fatto impazzire per due giorni questo titolo. Mi ha fatto sognare autolavaggi e gente in fila per deodorare la coscienza, feticisti del tappetino che hanno le visioni come Teresa D'Avila, macchie di caffè sul cruscotto, colonie di batteri, impiegati di banca che vogliono l'auto messa a nuovo senza la minima idea che l'ordine proviene dal superego o gente come Brody che potrebbe aver rimorchiato una prostituta esotica col vizio del fumo.

E' un titolo patetico New Car Smell, come gli sforzi di Brody, marito infedele, per nascondere le tracce dell'affair, il fetore di bomba, l'aroma mediorientale dell'amante, l'acida fragranza dei sudori freddi. Lui, Brody, non sa che nella sezione "cheating husbands" di YouPorn gira il video della sua confessione: vanità e infantilismo del terrore, pensieri così intimi che, una volta pubblici, qualsiasi moglie si sentirebbe non solo tradita ma sputtanata.

Guerra dei 6 giorni, 1976

Homeland è Scene da un matrimonio a dimensione globale, uno psicodramma coniugale mondiale. Capirà la moglie perché Brody s'è fatto un'altra famiglia mentre era via? Perché ha potuto amare Isha quanto Dana? Che c'è un solo Dio o nessun Dio?

Dico marito e moglie ma non c'è identità sessuale qui. Ruoli piuttosto. E fra i ruoli tutte quelle grandi e piccole rivendicazioni, istanze, pretese, e la bigotteria del ruolo (non sono stato un buon marito? una buona moglie?), e le ripercussioni patrimoniali che qui riguardano il patrimonio ideologico.

E' una storia che non può finire bene se uno dei due soggetti coinvolti è piuttosto una vittima che un carnefice, la cui debolezza è la folle umanità, docile amore che proviene dalla tortura (e ora, che la bomba non sia esplosa alla fine della prima stagione sembra quasi un possente desiderio inconscio che la storia, questa storia almeno, non avrebbe mai potuto evitare).

E alla fine, lo sguardo di Brody che ha capito tutto, Carrie che segue l'odore. Il sorriso tirato di Brody. E' cosa personale, è una questione di naso, o terrorista mio. Io t'amavo e tu m'hai fatto impazzire.

L'illusione del nemico è il grande gioco di prestigio del ventunesimo secolo. Ma solo un nemico è rimasto, quello nel tuo sguardo, "and now it's time to pay for that."

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31/10/2012 · Q&A

Prigionieri egiziani durante la Guerra dei 6 giorni, 1976

Brody è un homo sacer. Nel diritto arcaico romano, homo sacer è una sorta di fuorilegge, di "bandito" la cui sacertà (Agameben—Homo Sacer, 1995—usa questa parola al posto dell'equivoca "sacralità") consiste nel travalicare sia l'ambito giuridico sia l'ambito religioso, rappresentando uno stato di eccezione nei confronti di entrambi. L'homo sacer, infatti, è "sacro" nel senso più antico della parola, cioè staccato dalla comunità, estraneo alla comunità, motivo per il quale non può mai essere sacrificato in rituali religiosi e pubblici e può essere ucciso da chiunque (senza conseguenze per l'omicida). Se siete interessati a approfondire l'argomento e vedere come Agamben sposa la sovranità con la sacertà (come in 24?) e come ricollega questo discorso al concetto di biopolitca per dimostrare che oggi siamo tutti homines sacri, consiglio—se non l'avete già fatto—di leggere il suo libro.

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L'analogia fra homo sacer e terrorista è un "classico" contemporaneo e quello che possiamo fare non è tanto destrutturarla, quanto piuttosto girarci intorno e vedere se Homeland ci può aiutare a scoprire cosa implichi la sacertà e come sia stata metabolizzata dalla guerra al terrorismo. Per farlo, dobbiamo entrare nella "camera cinese" dove avviene il waterboarding della psiche di Brody, in realtà un esperimento (fallito o riuscito, a seconda dei punti di vista) per dimostrare l'umanità proprio di Brody. L'interrogatorio di Quinn e Carrie è infatti una sorta di test di Turing ribaltato.

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Il test di Turing ha la funzione di dimostrare se un'intelligenza artificiale abbia raggiunto l'intelligenza umana. Un uomo in una stanza ha una conversazione in linguaggio naturale con un altro uomo e con un computer che si trovano in un'altra stanza. Se non può discernere fra i due interlocutori, significa che il computer è intelligente quanto l'uomo. Per confutare il Test di Turing, John Searle la mette giù così: pensate che nella stanza (la "camera cinese") ci sia un uomo che parla cinese, e al posto del computer del test di Turing ci sia un altro uomo che non parla cinese ma può consultare un manuale che contiene la programmazione del computer. Usando il manuale, l'uomo che non parla cinese potrebbe rispondere agli input di quello che fa il test esattamente come risponderebbe un computer (anche se in un tempo assai più lungo). Il che significa che una macchina in grado di simulare la conoscenza del cinese (come un uomo che simuli la stessa conoscenza) potrebbe passare il test di Turing ma non potrebbe essere definita intelligente. La sintassi senza semantica non è sufficiente.

Arafat, Nasser e Re Hussein al summit di emergenza della Lega Araba, 27 Settembre 1970

Ma se invece di andare alla ricerca dell'intelligenza artificiale doveste cercare l'umanità, quale sarebbe il test adatto a questo compito? Se voleste scoprire se sotto a una macchina programmata dal C++ della tortura si nascondono sentimenti, empatia, comprensione, cosa fareste?

Potreste fare così: invece di un uomo che invia lo stesso input a due soggetti, due soggetti che inviano input a un singolo uomo, programmato e riprogrammato come un computer per adempiere in fondo allo stesso compito anche se per diversi padroni.

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In questo pezzo straordinario di televisione succede di tutto. In primo luogo c'è un classico interrogatorio durante il quale viene, fra l'altro, rivelata l'essenza di ogni interrogatorio, cioè il tentativo di ispirare nel colpevole quel sentimento che non ha provato prima di compiere il crimine. La violenza bipolare dell'interrogatorio soft cop/hard cop serve proprio a questo: non ispira il rimorso nel colpevole ma lo spinge a rivivere l'attimo prima del crimine offrendogli la possibilità di rimediare col pudore alla sua impudenza (che, come Spinoza giustamente ci ricorda, non è un sentimento—ci sarà mai una macchina in grado di ragionare come l'uomo inquieto che sognò un chiaro labirinto?).

Ma Brody non ha fatto nulla di male, non ha commesso alcun crimine, non si è fatto scoppiare. Nessuno sa che sarebbe andato sino in fondo tranne lui e noi, nessuno sa che la telefonata di Dana sarebbe arrivata troppo tardi se non fosse stato per il malfunzionamento del corpetto esplosivo. Brody ha avuto una seconda possibilità. Non quella del suicida che fallisce il suicidio e deve portare sulle proprie spalle la vergogna dell'atto e la vergogna del fallimento (che è una condizione più simile a quella di Carrie). Brody ha vissuto l'impudenza, l'inverecondia di un atto turpe e il pudore per lo stesso atto. Dunque a che pro l'interrogatorio? In fondo la confessione di Brody c'è già (è il video che ha registrato prima dell'attentato) e allora cosa vogliono sapere o capire o dimostrare Carrie & Co.?

Forze arabe si arrendono agli israeliani, Ramla, Israele, 1948

Lo chiedo perché il tentativo di scoprire il prossimo attentato di Abu Nazir è solo la scusa per l'interrogatorio, non la ragione. Il che significa che qui il test soft cop/hard cop ha anche un'altra funzione, se volete più importante: serve a capire quanto sia docile il corpo di Brody, se sia possibile ri-ri-programmarlo.

Quella di Carrie e Quinn è una forma di tortura il cui fine non è la confessione e il cui apice non è la violenza gratuita dell'accoltellamento ma la parte successiva in cui la (psicologicamente) torturata Carrie tortura il (psicologicamente e fisicamente) torturato Brody. L'accoltellamento (non c'è peggior sadico di quello che simula di esserlo) è solo un richiamo alla tortura subita da Brody in Medio Oriente, un modo per riaprire quella ferita della coscienza che ha trasformato Brody (ma non lo era già essendo un marine?) in un uomo senza semantica, un uomo di sola sintassi.

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E allora, è per cercare una scintilla di semantica in Brody che Carrie spegne il panopticon nella stanza cinese? Per fargli sentire l'intimità del potere?

David Ben-Gurion e Ariel Sharon, Israele, 1970

Improvvisamente Brody è esausto. Intorno alle sue bugie Carrie stringe la morsa della logica patriottica: Are you a monster? gli chiede. Perché Abu Nazir è un mostro, e il punto è: lo sei anche tu, o Brody? Ironicamente, la descrizione della mostruosità di Abu Nazir è facilmente applicabile alle strategie asimmetriche degli Stati Uniti. Lo dice anche Carrie en passant ma solo per piegare Brody: fra Abu Nazir e Walden, quei due hanno reso la tua vita miserabile. Damian Lewis (en passant) offre qui la migliore interpretazione della carriera mostrando la vulnerabilità della nuda vita a cui è stato ridotto e lo smarrimento di fronte alla delicatezza, interessata o meno, di un altro essere umano. Carrie La Pazza: non sei stanco di mentire? Per esempio, se io smettessi di mentire vorrei che tu lasciassi Jessica e i bambini e ti mettessi con me. Lo sguardo di Saul, impagabile. Brody, l'automa, non cede: non indossavo una bomba. Carrie insiste e tira in mezzo Dana, forse sa che l'unico sema rimasto a Brody è l'amore per i suoi ragazzi. Ma Carrie pensa di sapere tutto e non sa niente: è perché lei ti ha chiamato che non ti sei fatto esplodere, vero? Sì e no, sarebbe la risposta giusta ma Brody non ci arriverà mai. Carrie non sa che la vergogna di Brody è doppia, tripla, quadrupla, è la vergogna del suicida, quella dell'attentatore, quella del padre, quella del traditore, quella del fallito in tutte queste cose. Altro cambio di strategia: chi è il vero Brody, quello del casotto nel bosco o il terrorista? Brody indugia, poi prende la mano di Carrie: chi sta ingannando chi? Siamo agli sgoccioli. Carrie chiede: qual è il piano di Abu Nazir? Non lo so, risponde Brody, a che vale mentire a questo punto? Fa qualche nome, Roya, il sarto di Gettysburg, un attaché saudita, e poi si adagia sul tavolo.

Saddam Hussein, al-Asad, Abd al-Aziz Bouteflika, Abd al-Halim Khaddam al summit della Lega Araba a Baghdad, 1978

La sacertà di Brody non sta nella sua uccidibilità ma nella sua programmabilità. Il mantra del XXI Secolo non è sorvegliare e punire ma sorvegliare e programmare.

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Da qui in poi, tutto è possibile. La storia più bella però è stata già raccontata, quella della programmabilità di un essere umano, un omicidio che non solo non è punibile in quanto omicidio ma che non è un omicidio neanche in una prospettiva oggettiva, un omicidio che lascia la nuda vita alle sue vittime, che trasforma gli uomini in hardware sul quale è possibile installare qualsiasi software. Carrie La Pazza lascia così la scena a Brody L'Automa, un Nessuno che si fa chiamare Ulisse o Polifemo o qualsiasi altro nome perché è stato programmato per fare, essere così, homo sacer la cui vergogna e il cui pudore in questo momento non sapremo mai se sono veri o fanno parte del programma.

Resta una domanda: se non hanno commesso alcun omicidio, ci potrà mai essere una Norimberga per i torturatori che oggi stanno sperimentando l'omicidio psichico nella (non)guerra globale?

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6/11/2012 · A Gettysburg Address

Kabul, Afghanistan, 1967

Insomma, lasciano a piede libero uno che stava per farsi scoppiare accanto al vice presidente e la logica dietro a questa scelta è chiara. Ma neppure un agente a pedinarlo? Non un microspia nel suo ufficio? Tutti (più o meno) amici come prima? E' comprensibile che la storia debba andare avanti, ma che senso ha offrirci una sorta di pareggio e palla al centro con la maglia di Brody invertita se ciò ha solo leggere conseguenze sugli equilibri in gioco? Manca un tassello qui che spieghi la logica del "nuovo ordine" dello show, qualcosa che convinca noi, e dunque prima di noi Carrie e Saul, che Brody è una scommessa plausibile, non un salto nel buio.

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15/11/2012 · The Clearing

Dobbiamo immergerci nella radura del titolo, la Lichtung intorno alla quale il mondo non è disvelato...

Uno potrebbe pensare che The Clearing sia un episodio Brody-centrico e/o Saul-centrico ma non c'è centro qui, ogni personaggio è una vasta periferia psichica, un'irrequieta banlieu sul punto di esplodere. Ogni personaggio è una nazione del Medio Oriente interiore degli Stati Uniti e, se gli USA sono Walden e la moglie, allora Brody è uno schizofrenico Iraq pre-Obama, ancora occupato e controllato dagli americani, Carrie è il fido ma nevrotico Israele, Dana l'esplodente striscia di Gaza, Saul la molle Arabia che lascia correre tutto. Non dico che lo show voglia raccontarci proprio questo, la mia è solo un'analogia per sottolineare il fatto che non c'è tanta differenza fra geopolitica e "geopsicologia" in Homeland. La mappa del mondo e la mappa dell'uomo si assomigliano.

Mappa Palestina, 1920

Avete presente quando a scuola, sul muro accanto alla foto del Presidente della Repubblica, c'erano la cartina geografica e quella politica? Ci sono ancora? Non affascinava anche voi l'accostamento? Da un lato la Terra con il suo abito trasparente, rappresentata in un'ideale nudità; dall'altro il Mondo, la Terra monda, mondana e mondeggiante, sulla superficie della quale i confini sono solo le ultime cicatrici inferte dalla violenza dell'uomo. E' una strana coppia, quella di queste cartine, che suggerisce la possibilità di separare la geografia dalla politica, così come i modelli di plastica che riproducono l'uomo con i suoi organi suggeriscono la possibilità di separare il corpo dall'identità. E' possibile? Se in un tempo eterno la geografia può cancellare tutte le tracce della politica, potrebbe in un tempo eterno il corpo cancellare tutte le tracce dell'identità?

In ogni caso Brody—o qualsiasi altro essere umano—non ha un tempo eterno, e in un tempo finito la psiche è irreversibile. Può essere ricucita o rattoppata, come i confini sulle cartine politiche che sembrano poi il costume di Arlecchino ma, sotto alle pezze e ai rammendi, gli strappi e le smagliature non finiscono mai di agitarsi: il mondo non è altro che un immenso Israele nel quale c'è chi combatte per arcaici diritti psico-geografici e chi riconosce solo l'ordine politico. E Brody è questo: lo scenario di una guerra fra geografia e politica del corpo.

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Il corpo di Brody, dunque. Un corpo i cui confini sono disegnati con le cicatrici, cartina politica sulla quale la geografia arrossisce, non solo per il sangue versato ma anche per la vergogna, per un bagno in piscina che diventerà più tardi una tregua amniotica, scena classica, scena vista centinaia di volte ma che Homeland trasforma in un superbo momento nel quale è il campo di battaglia a ritirarsi per un attimo dal conflitto.

La tragedia di Brody è che tutti vogliono averlo e nessuno può. Lui per primo non può avere se stesso (questa è la sua tragedia). Il suo corpo è pubblico, chiunque può ucciderlo, ma chiunque può anche farne un presidente degli Stati Uniti.

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Combattenti di Fatah, Beirut, Libano, 1979

Nel frattempo, in un vertiginoso ribaltamento di ruoli Saul e Quinn si dividono l'eredità bipolare di Carrie e Saul prende il meglio, che poi è il peggio. O il meglio? Io non lo so. Lo sapete voi?

Saul e Aileen, un'altra storia d'amore impossibile. Pigmalione ai tempi del terrorismo. Saul che insegna a Aileen gli accenti del bene, la rana in Palestina gracida in cantina, o qualcosa del genere. Di favori sessuali non se ne parla, Saul è lo Spirito Santo, non ha corpo. In un mondo normale, in uno show normale, i due si sarebbero mischiati come conigli in infuocate visite coniugali. E lei, Aileen La Svitata, adesso non avrebbe bisogno di una finestra perché la sua luce sarebbe Saul. Ma Saul circonda, non penetra: il suo terrorismo è l'abbraccio dell'impotenza.

Aileen lo sa, hanno attraversato mezza America insieme e neanche una mano fra le cosce. Sì, sto parlando ancora di geografia, geografia del corpo. E di Saul, che come una montagna, come l'Ararat, non può muoversi, avanzare, invadere, occupa uno spazio fisso, determinato, predestinato. Lo sappiamo anche noi e non abbiamo nessuna speranza che le cose cambino, neanche quando Saul offre alla sua protégé un pasto romantico a lume di finestra: pane in cassetta, formaggio olandese e vino argentino.

E' una scena patetica fino allo smarrimento, devastante se non siete privi d'anima, fatta di quel "rispetto per l'altro" che la passione però aborrisce ("disprezzami se vuoi, ma ti prego amami", dice Mathilde ne Il Rosso e il Nero). Ma non c'è ormai più passione qui, no? I due sono una stanca, anziana coppia da gesti delicati come scambiarsi gli occhiali da lettura, di cui Aileen ha bisogno perché in un anno ha raggiunto l'età di Saul (non c'è peggior tortura di quella che non si vede). E Saul, ancora una volta, non farà niente perché tutto ciò che vuole è solo che Aileen parli il democratico senza accenti arabi. Non la vede la donna sotto all'inflessione?

Shukri al-Quwatli, Re Hussein, Re Saud e Gamal Abdul Nasser al meeting della Lega Araba del 1957, Il Cairo, Egitto

E' ironico che Saul alla fine dica che si è lasciato ingannare dai sentimenti perché dopo che Aileen, in una recrudescenza di passione per la vita, la vita se la toglie, dopo quell'evento è chiaro che ciò che è mancato a Saul sono proprio i sentimenti. E' la sua impotente bontà (che non è un sentimento) a averlo accecato. Mio caro Saul, nessuna donna ti starà mai accanto finché tutto lasci andare tranne te stesso.

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Poi c'è Dana. Cioè Dana che è l'unica a capire Brody e che vuole diventare il centro morale dello show. Anche lei ha una storia d'amore impossibile, con il rampollo Walden che ha più empatia per la campagna elettorale del padre che per la tizia che ha messo sotto con il SUV. Gli dice Dana: Dai, vieni, prendimi per mano, salteremo da questa rupe insieme, non aver paura, è solo l'inizio di un'avventura, di una grande storia d'amore. Walden Jr. le sbatte la porta della limousine in faccia.

E' l'influenza positiva di Brody che spinge Dana a fare la cosa giusta? Aver scoperto quanto si può amare un libro? Aver partecipato al funerale notturno di quel libro? Sapere che ci sono al mondo cose sacre?

Un gruppo di combattenti del FPLP in Giordania, 1969

Brody è l'eroe di Dana, ma non sarebbe mille volte più eroe se Dana sapesse cosa ha fatto per lei? Se sapesse che il suo eroismo sta nel cercare di essere l'eroe di ogni bambino che incontra? Può darsi che sia una lucida follia razionalista l'idea che il male più grande sia uccidere i bambini (e come lo sapeva Dostoevskij), ma non è ancora più folle e malvagio insabbiare l'infanticidio che protraggono anche le guerre che si dicono "giuste"?

Dana, comunque, prende e va da Brody: babbo, noi non siamo così stronzi. Brody è d'accordo, anche perché ormai basta dargli un imperativo morale qualsiasi e lui obbedisce. Insieme corrono alla più vicina stazione di polizia dove, purtroppo, li aspetta la malvagia Strega dell'Est Carrie, l'unica concorrente per l'affetto moribondo di Brody. Dana: Ancora lei, Cristo! Sì, Dana, lo so, ma ti prometto che tra una decina d'anni ci consegneremo tutti alle autorità competenti (lo so, incompetenti, l'ho pensato anch'io).

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Quando Heidegger parla della Lichtung (radura) la immagina come il luogo in cui improvvisamente si disvela l'essere. Verso la fine della sua vita, Heidegger insisterà sul fatto che la parola Lichtung non deve essere troppo associata alla luce (Licht) perché una radura è per il viandante un'apertura sia di giorno sia di notte, e ciò che in essa si disvela sono sia la luce sia l'oscurità.

Fedayyin durante il Settembre Nero, 1970, Amman, Giordania

Non è esattamente ciò che vediamo nella scena con Carrie e Brody nella quale sono indistinguibili la luminosità della passione e l'oscurità della manipolazione? E' tutto grottescamente naturale in questa scena: Carrie prende la mano di Brody, si guardano, si baciano. Brody ha qualche dubbio, e chi non ne avrebbe? Carrie dice: non voglio che ti senti usato. Un altro bacio. Brody: usami, disprezzami se vuoi, ma ti prego amami. Aspetta... come ci sei riuscita?

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21/11/2012 · I'll Fly Away

Un articolo di Barbara Spinelli su Repubblica è fantastico, uno di Zucconi è da dita in gola. E intanto questo è un grande episodio più da vedere che da parlare.

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27/11/2012 · Two Hats

L'appartamento di Quinn. La pila di monetine sulla maniglia della portafinestra, le piccole trappole concettuali sparse per lo scarno ambiente, il sacco a pelo sul nudo materasso, Grandi Speranze di Dickens, no dico Dickens, Grandi Speranze, avete presente? Puoi sentire l'ineffabile odore di quell'appartamento, il non-odore di paranoia, il neutro profumo chimico di un'auto immersa nel Vetril. E Virgil e quel mezzo-nano di Max, vogliamo parlarne?

O spie non ci sono più spie, c'è solo un gioco aperto, spalancato come la coscienza di un animale. Ci sono radure che si aprono nella foresta geopolitica, lampi di sopravvivenza, nessuno che comprenda la bellezza della sua ragnatela.

Golda Meir e Moshe Dayan durante la Guerra del Kippur, 1973

Nessuno inganna nessuno, tutti conoscono il gioco, cioè sopravvivere alla follia del mondo, a gente che si fa esplodere e non esplode, a macchine semi-intelligenti che scaricano rabbia asimmetrica sulle fotografie di un satellite, a spie che spiano le spie e terroristi che terrorizzano i terroristi, e terroristi istituzionali che proteggono i terroristi istituzionali (Dar Adal?).

Abu Nazir è l'unico che ha la decenza di chiamare Brody col suo nome, Nicholas. Carrie è l'unica che ha la decenza di amare un uomo uccidibile. Ma Nicholas e Brody sono la stessa persona? Questo episodio, silenziosamente, dice un sacco di cose.

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4/12/2012 · Broken Hearts

Saul e Dar Adal. Raffinata edificazione della distanza, non solo fra due uomini ma tra due mondi. Un piatto di waffles fa da fulcro, la leva sono le abitudini, la cura per le cose: più invecchio più tutto mi sembra importante, dice Saul. Non solo le piccole cose, come sente Adal.

Da un lato dunque Adal, nomade della guerra che non vorrebbe mai un'abitazione, no, meglio, una casa (bisogna essere sradicati per combattere la guerra al terrore? O qualsiasi guerra?), dall'altro Saul fin troppo sensibile ai modi di dire. D'altra parte se qualcuno dice "soldato" non è che ci viene in mente "meccanico" o "cuoco"...

Non avete avuto anche voi l'impressione che qualsiasi cosa rimpianga Dar Adal di sicuro non è la guerra fredda? E quanti soldati che non sono meccanici o cuochi ci sono in Homeland?

Yasser Arafat, 1970

Adal suggerisce che Quinn potrebbe essere lì per controllare Saul. E alla fine dell'episodio, quando Saul viene fermato dalle guardie della CIA prima della scampagnata alla ricerca di Abu Nazir, l'impressione è che Quinn sia lì per qualcosa di simile, cioè arginare ciò che Saul rappresenta, un anacronismo. Saul affronta Estes dimostrando di aver capito tutto, cioè una cosa molto vera e reale: per una parte della politica americana l'uccisione di un terrorista è solo il tassello di una più larga campagna. Non si tratta solo di fermare il terrore, ma anche di diffonderlo. Personalmente, voto per l'anacronismo.

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Intanto, Carrie e Abu Nazir. Una scena bellissima e inquietante. Ciò che si dicono è testardo e ha la complessità dell'indicibile. E' una promessa di odio secolare, millenario. E' un indialogabile odio reciproco, qualcosa di molto simile a una faida dalla quale l'unica via d'uscita sembra il transfert emotivo dell'aggressore. E' così? L'unica soluzione è l'immedesimazione del carnefice nella vittima? E quanti secoli ci vorranno per capire che i tuoi carnefici in questo caso sono anche le tue vittime?

Contrappunto sublime quello nel quale Nazir confessa a Carrie di amare Brody: non "anche io", ma "anche tu" (10 e lode alla scrittura). Anche tu, forse allora c'è speranza, forse abbiamo qualcosa in comune, allora. Col cazzo, Abu, sogna pure, ma non condividiamo niente e tu pagherai con la vita l'affronto di aver camminato sul suolo degli US & A. Lo so, dice Nazir, mica sono scemo, sono umano anch'io e, francamente, me ne fotte un cazzo. Bullshit, Abu, a tutti ci piace vivere, anche a un terrorista come te. Nazir: non ci arrivi, eh? Credere nei droni, nel cibo organico e nella pensione non è credere in Dio, non è portare Dio nel cuore, non è essere un soldato di Dio. Tu sei un terrorista, ripete Carrie, non un soldato, non hai mai aggiustato un areoplano o cucinato una pasta stracotta. No, è vero, ma una volta mentre stavo pasteggiando con la famiglia mi è andata di traverso una bomba, non un bombolone, capìsc? Imbarazzo. E allora il tizio che è entrato in un villaggio con un carretto pieno di caramelle e Gormiti? E poi si è fatto scoppiare in mezzo al playground della scuola locale? (Purtroppo, una storia vera.) Okay, ma conta che noi combattiamo con quel che abbiamo, dice Nazir. Sì, certo, ribatte Carrie, cioè corrompendo i giovani e mettendo loro strane idee in testa, tipo indossare corpetti al tritolo. Generazioni e generazioni, dice allora Nazir, sono pronte a soffrire e morire per la giusta causa, lo siete anche voi? O Carrie, scusa ma se stai lì a pensare alla risposta non è che poi sei credibile quando dici: whatever it takes...

1948

Magnifico dialogo che non porta a nulla. Soprattutto quando Nazir fa promesse e dice che ci vorranno magari dieci secoli ma alla fine stermineranno tutti gli americani. Però, la domanda che manca è: fra dieci secoli chi avrà sterminato chi? E perché? Per un pezzo di terra? Per un barile di petrolio? Per una faida che nessuno ricorderà quando è incominciata? Per un dio che a quel punto si sarà forse e finalmente immedesimato nelle sue vittime?

I soldati romani venivano pagati in solidi, monete d'oro talvolta con l'effige della vittoria. Più un paese è povero più facilmente paga i suoi soldati in valuta metafisica. E' questo il senso del discorso di Nazir? Voi pagate i vostri soldati con un abbonamento in palestra, noi con il soldo dell'infinita zecca divina? E' per questo che Nazir pensa di vincere? Perché nessuno tranne un dio può finanziare una guerra infinita?

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10/12/2012 · The Motherfucker With a Turban

Ciò che sembra fare questo episodio è il tentativo di compensare un buco iconografico, cioè quello della morte di Bin Laden. Le immagini del raid statunitense per eliminare Bin Laden non sono pubbliche né lo sono le foto del cadavere. L'11 Settembre è stato l'evento più fotografato nella storia dell'umanità (anche se poi, come nota Chéroux in Diploplia, è stato rappresentato da giornali e televisioni con lo stesso piccolo gruppo di immagini), mentre la morte dell'architetto dell'11 Settembre è uno dei pochissimi eventi contemporanei senza iconografia.

Osama Bin Laden (il secondo da destra) in Svezia nel 1971

Se lo show riesca a portare a casa questa "compensazione" iconografica, se riesca a inventarsi una memoria capace di sostituire un buco della Storia, decidetelo voi. (Se fate una ricerca su Google, noterete che le inquadrature di Abu Nazir morto sono praticamente identiche a quelle pochissime immagini pubbliche di cadaveri—nessuno dei quali è Bin Laden—fotografati nel nascondiglio di Bin Laden.)

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18/12/2012 · The Choice

Qui: HOMELAND: NELL'OMBRA DELL'11 SETTEMBRE.

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