martedì 14 aprile 2015

MAD MEN: UN MILIONE DI QUESTI DOLLARI

Il tipo di Don è la brunetta magra infelice sui quaranta, Megan tra una decina d'anni o qualsiasi attrice degli anni '90 invecchiata decentemente. In questo senso, tutta la storia con Megan può essere vista come il tentativo di Don di anticipare l'infelicità, in altre parole come un intervento alla radice. Il problema è che, se è vero che nessuno è veramente causa dell'infelicità altrui, è facile essere scambiati per quella causa se eravamo nei dintorni mentre l'infelicità si originava. Un po' più difficile è ammettere che siamo noi la causa dei nostri mali.

Quando succede, quando il candore della colpa ricade su noi stessi, può capitare che diventiamo un fantasma come Di, Diana aka The Waitress che, in New Business, si aggira per l'episodio come un personaggio immaginario in un ambiente pieno di simboli: che so, un sogno.

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Chi sia Diana lo scopriamo solo alla fine quando, finalmente senza uniforme, esibisce il suo azzeramento esistenziale, l'immagine di un appartamento asettico che potrebbe essere un riflesso dell'appartamento vuoto di Don nell'ultima inquadratura. C'è una differenza fondamentale, però: l'appartamento di Diana rappresenta l'azzeramento del futuro, quello di Don l'azzeramento del passato.

E' per questo, forse, che Don se ne va dopo che Diana gli confessa di avere una, no, due figlie di cui una morta, l'altra abbandonata. A quel punto, — e se l'episodio fosse andato avanti scommetto avremmo scoperto che le figlie erano tre, quattro, cinque... — a quel punto è chiaro che una relazione è impossibile: come potrebbe Don stare con una donna che non sente nostalgia del futuro?

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Un appartamento vuoto potrebbe essere anche una metafora per Megan, almeno fino a quando Don non le stacca un assegno regale. Fino a quel momento, Megan pensa come tutti i giovani di essere stata punita per la giovinezza e non per le velleità della sua giovinezza. Non appena attraversa la soglia dell'1% non gliene frega più niente di niente; perché il segreto è questo: cento di questi anni non valgono un milione di questi dollari, che poi sono circa sei di oggi.

E, a proposito di oggi, ieri o domani, Mad Men è sempre magistrale nel mostrarci che non viviamo tutti nello stesso tempo e che, come diceva Vasco, ognuno è sempre nel suo viaggio. Marie Calvet, per esempio, che divorzia per interposta persona o la famiglia Francis che vive ancora negli anni '50 o Pete ossessionato dall'eterno ritorno dell'inizio o Harry che in nessun universo e tempo parallelo potrebbe andare a letto con Megan.

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Nel frattempo, sul pianeta Transexual nella galassia Transilvania, Stan e Peggy incontrano l'analogo femminile (lo so, non ha senso dire femminile) di Frank'n'Further ma la storia non va esattamente come in Rocky Horror: Stan, assai meno ingessato di Brad, canta Touch-a, Touch-a, Touch Me con la fotografa Pima, mentre Peggy, più puritana di Janet, per poco non vomita.

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Per fortuna Betty ha deciso di laurearsi in psicologia e, chissà, forse è questo lo spinoff che ci meritiamo: Better Call Betty.

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