martedì 6 maggio 2014

MAD MEN: DON 9000

Qualche volta non cambiamo non per colpa di noi stessi ma per colpa degli altri, soprattutto quando in cambio di una resa incondizionata ci danno l'ufficio di un inglese che è rimasto appeso alla porta. Naturalmente — e se Freddy Rumsen fosse qui non potrebbe che gongolare — quando si tratta di cambiare, anche quando è colpa degli altri è pur sempre colpa nostra.

*

Quando in 2001 A Space Odissey, il noto film del '68 di un certo Stanley Kubrik, il misterioso monolite nero scende sulla Terra, un piccolo gruppo di scimmie scopre la potenza della leva e, prima, spacca la testa a un facocero, poi alle scimmie che abitano nel vicinato: la nascita dell'intelligenza è la nascita dell'omicidio. Quando in Mad Men, la nota serie del 2007 di Matthew Weiner, il monolitico IBM 360 fa il suo ingresso alla SC&P, la nascita dell'intelligenza artificiale segna la morte della creatività: a cosa ci serve un essere che può apprezzare le stelle se abbiamo una macchina che può contarle? (A cosa ci serve lo showrunner se abbiamo i rating Nielsen?)

Per pura coincidenza, tutta la storia del computer alla SC&P, i riferimenti a 2001, i presagi dell'allunaggio e la gente che guarda il cielo notturno dalle fessure di un granaio, ricordano quella poesia di Walt Whitman che anche Breaking Bad una volta ha citato. Quando udii il dotto astronomo... In sintesi: quando udii il dotto astronomo che sciorinava numeri e operazioni matematiche, mi venne un tale scazzo che dovetti uscire all'aperto e, là fuori, mi misi a contemplare le stelle. Sembra semplice ma non lo è, perché la differenza fra osservare e contemplare è gigantesca. Pensate solo alla differenza fra osservare un suicidio, come piacerebbe a Bert, e contemplarlo, come fa Don quando si attacca al collo di una bottiglia di vodka.

*

Contemplare, o "riveder le stelle" come un altro poeta ha scritto, è una pratica che per gli uomini non ha sempre significato la stessa cosa. Come ha detto una volta Eames Demetrios, non capire la proporzione, la "scala", è al giorno d'oggi una forma di analfabetismo. Non comprendere la scala fra noi e chi ci ha preceduto e chi ci seguirà è un'altra forma di analfabetismo che, però, nessuno ha mai debellato. Per un antico greco la Luna e le stelle erano qualcosa di completamente diverso, e così per un cinese della dinastia Qin o un abitante di Costantinopoli ai tempi di Eraclio o per un parigino ai tempi della Rivoluzione Francese. Per il protagonista della prima parte di 2001, un australopiteco chiamato Moon-Watcher, guardare la Luna, come dice il suo nome, era semplicemente guardare la Luna e, magari, cercare di afferrarla, se avesse mai trovato un albero abbastanza alto. In questo caso, "afferrare la Luna" è assolutamente letterale, nel caso dei personaggi di Mad Men è del tutto metaforico. L'unica cosa in comune fra letteralità e metafora è che "afferrare la luna" è sempre e comunque un affare impossibile, soprattutto quando vedi la Luna sul fondo di una bottiglia.

*

Harry Crane è probabilmente il singolo personaggio più interessante di Mad Men a parte Don perché, come mi è capitato di scrivere una volta, è l'incarnazione dello spettatore televisivo, un essere che prova entusiasmo e al contempo noia per tutto tranne se stesso: e non è un simbolo, è letteralmente quello che è.

L'entusiasmo di Harry Crane per la TV e, ora, per il computer rispecchia il nostro entusiasmo per il computer che è diventato TV, ed è un peccato che l'IBM 360 non venga consegnato completo di solitari e campo minato, altrimenti potremmo avere un singolo episodio in cui Harry si chiude nella stanzetta dei creativi e gioca per cinquanta minuti a Freecell. Sarebbe l'ora di televisione più sperimentale, entusiasmante e noiosa della storia della televisione.

*

A differenza di Harry, chiaramente interessato alla parte ludica del computer e alla possibilità che, come la pietra affilata di Moon-Watcher, il computer funzioni da leva per aumentare il suo potere, Don sembra molto più interessato ad altro. I suoi dialoghi con Lloyd Hawley (dopo Bob Benson un altro personaggio con vero potenziale da serial-killer in Mad Men) anticipano l'interminabile discussione sul rapporto fra uomo e macchina che ancora oggi si protrae nonostante l'evidente vittoria delle macchine: è ormai chiaro che puoi tranquillamente sostituire un uomo ma difficilmente puoi sostituire un computer.

Una cosa però Lloyd non l'ha capita. Gli uomini non diventano obsoleti allo stesso modo delle macchine perché, per usare le parole di un altro poeta, uno dei miei favoriti, le macchine sono fabbricazioni mentre gli uomini sono ri-produzioni, ricreazioni. Le macchine si guastano e vengono sostituite da nuovi modelli, i corpi invecchiano e muoiono ma il corpo è sempre lo stesso dalla comparsa dell'uomo: "il corpo è immortale perché è mortale".

Lloyd confonde la sostituibilità con l'immortalità e di conseguenza l'upgrade con l'infinità. L'uomo è finito solo dal punto di vista di un uomo. Dal punto di vista della Luna (o di Giove), l'uomo è un essere infinito.

*

Un attimo, forse mi sbaglio, forse il problema che l'umanità si troverà presto ad affrontare è che un uomo stupido, come per esempio Lou, è molto spesso più utile e efficiente di una macchina intelligente. Non può darsi che finché non scopriremo la stupidità artificiale, l'uomo rimarrà insostituibile?

*

Visto che Mad Men è ancora in modalità "comedy" (pensate alla faccia di Jon Hamm quando Peggy dà ordini a Don, alla battuta di Peggy con Lou, all'umorismo nero di Bert, ai caschi di Jim e Harry, alle urla di Ginsberg, alla lotta nel fango di Rigobert e Marigold...), non c'è nulla di male a pensare che tutti i riferimenti alla morte e al suicidio siano solo un modo per dare spessore alla sit-com più elaborata degli ultimi anni.

D'altra parte, il mondo sottosopra è uno dei meccanismi comici più antichi e ho l'impressione che il vero dramma ricomincerà solo quando Don darà ordini a Peggy e Lou li prenderà da Stan Rizzo.

*

Un'ultima cosa: se non sapete cosa fare della vostra vita, o la cosa che vi fa più incazzare è che vostra figlia se la spassi in una comune luddista, chiamate Freddy Rumsen.

0 commenti:

Posta un commento